Dopo circa sei mesi di utilizzo condivido la mia esperienza con Ticwatch Pro 3 GPS.
- Wear OS -
Prima di passare alla descrizione del prodotto è giusto fare qualche precisazione su Wear OS.
Il Pro 3 è uno smartwatch con Wear OS, pertanto il suo scopo principale è quello di essere un’estensione dello smartphone Android. Più precisamente è possibile, tramite Wear OS, interagire con tutto ciò che si trova nella tenda delle notifiche dello smartwatch senza bisogno di accedere allo smartphone. È possibile segnare un messaggio come letto, cestinare un’email, rifiutare una chiamata, rispondere ad un messaggio con un testo breve, passare avanti un brano e molto altro ma si parla sempre di azioni relative all’interazione con una notifica. Alcune App per Wear OS consentono invece di compiere azioni al di fuori delle notifiche ma, a mio parere, sono estremamente scomode nell’utilizzo oltre ad avere funzionalità molto limitate.
Anche il Google Assistant sullo smartwatch non è in grado di eseguire gli stessi comandi che è in grado di eseguire dallo smartphone.
- Contenuto della scatola -
Lo smartwatch arriva in una scatola molto elegante e compatta che contiene, oltre allo smartwatch stesso, il cavo di ricarica ed i foglietti con i termini della garanzia e le istruzioni per il primo avvio del dispositivo. Purtroppo non è presente un caricatore USB nella scatola che, vista la fascia di mercato del prodotto, sarebbe stato gradito.
- Ricarica -
Lo smartwatch non dispone di ricarica wireless ed il cavo di ricarica ha un attacco magnetico proprietario, quindi il Pro 3 può essere ricaricato solo ed esclusivamente con il cavo fornito. L’attacco è stabile e preciso e proprio per via della magnetizzazione è impossibile attaccarlo in maniera errata. Per ricaricare il prodotto è comunque sufficiente un qualsiasi caricatore USB, anche datato, dal momento che la corrente massima in ingresso al dispositivo è di 1A. I tempi di ricarica sono ragionevoli; in circa un’ora e mezza di passa dal 10% al 100% di carica della batteria con il dispositivo acceso.
- Batteria -
Il Pro 3 è equipaggiato con una batteria di circa 550mAh con la quale è possibile ottenere, nella mia esperienza, 3 giorni di autonomia. Tale autonomia è ottenuta indossando lo smartwatch per circa 12 ore al giorno, senza sessioni di allenamento e con un utilizzo moderato delle sue funzionalità (all’incirca un’interazione all’ora). In presenza di sessioni di allenamento giornaliere e con un utilizzo assiduo dello smartwatch (frutto di un utilizzo assiduo dello smartphone), la durata della batteria si accorcia notevolmente arrivando a dover caricare lo smartwatch a fine giornata ma garantendo comunque autonomia se fosse necessario utilizzarlo in serata.
- Schermo -
Lo schermo è uno dei veri punti di forza del Pro 3 rispetto ai suoi concorrenti. L’utilizzo di un display FSTN in aggiunta al classico display AMOLED è una scelta brillante. La presenza dello strato FSTN fa sì che non ci sia bisogno di riattivare l’AMOLED ogni volta in cui c’è bisogno solo di controllare l’ora, la data, i passi, il battito cardiaco e la batteria residua. Buttando l’occhio all’orologio è infatti possibile ottenere tali informazioni che sono sempre presenti sullo schermo proprio come su un normale orologio digitale. Questo consente quindi di diminuire le riattivazioni e di evitare la seccatura di dover interagire con l’orologio quando si vuole controllare l’ora, cosa a mio avviso innaturale.
Altri smartwatch, così come il Pro 3 se settato in tal modo, danno la possibilità di tenere lo schermo sempre acceso in una modalità a basso consumo, l’Always-On-Display. In questa modalità lo schermo rimane attivo con uno sfondo nero (pixel spento su display AMOLED), senza retroilluminazione e senza animazioni. Il risultato, a mio parere, non è molto gradevole all’occhio né troppo funzionale considerando che un AMOLED non retroilluminato deve fare i conti con le problematiche di visione relative all’eccessiva inclinazione o all’elevata luminosità esterna. In situazioni di scarsa luminosità esterna, al contrario, i pixel accesi danno comunque luminosità all’AMOLED cosa che non avviene in un display FSTN. Il Pro 3 però dispone di un FSTN retroilluminato dove l’illuminazione si attiva solo alla rotazione del polso. L’intensità della retroilluminazione è perfetta. Non abbaglia durante la notte, pur consentendo di leggere il display in qualsiasi circostanza, ed è impercettibile di giorno. Non mi è difatti stato possibile capire se si attivi solo in condizioni di luce scarsa o meno.
Altre funzionalità quali la riattivazione dello schermo alla rotazione del polso e la riattivazione dello schermo al tocco possono quindi essere lasciate spente in quanto non serve riattivare lo schermo se non per interagire con le notifiche. Quando si ruota il polso entro pochi secondi dalla ricezione di una notifica, lo schermo dello smartwatch si accende comunque espandendo la notifica appena arrivata e consentendo l’interazione. Volendo muovere una critica a questo sistema di doppio display, la cosa di cui si sente la mancanza è un indicatore sul FSTN che segni la presenza di una notifica non letta.
Dopo aver utilizzato diversi smartwatch posso dire, a parer mio, che la soluzione del doppio display vale da sola la scelta di un Pro 3 rispetto agli altri concorrenti.
- Quadranti -
Migliaia di Watch Face ovvero i quadranti sono presenti sul Play Store ma personalmente ritengo che quelle offerte da Ticwatch siano sufficienti a non doverne cercare altrove. Ce ne sono diverse tipologie che vanno dalle più sportive ricche di informazioni a schermo, alle più classiche e senza troppi fronzoli. Tutte sono personalizzabili nei colori e nelle informazioni che mostrano che variano dal datario, al meteo, all’anteprima della notifica. Va dato merito a Ticwatch per la gamma di Watch Face che ha messo a disposizione degli utenti che hanno una qualità ed una molteplicità tale per le quali è difficile non trovare il quadrante più adatto al vestiario, all’occasione o all’umore.
- Design e Costruzione -
Il design del Pro 3 è quello di un classico cronografo. Il quadrante misura 47mm e questo lo renderebbe leggermente più adatto agli uomini che alle donne ma lo spessore di 12mm ed il peso contenuto (42g cinturino escluso) fanno sì che lo smartwatch possa essere agevolmente indossato da ambo i sessi.
I materiali sono un misto di acciaio inossidabile e plastica. La parte superiore e i laterali della cassa sono in acciaio, la parte inferiore, che chiude l’assemblaggio, è in plastica ed è fissato con 4 viti Pentalobe alla cassa. Nella parte inferiore è presente il sensore di luce per la rilevazione del battito cardiaco, l’altoparlante ed il connettore per l’alimentazione. Quest’ultimo, per via della sua posizione, tende a prendere lo sporco della pelle e va quindi pulito di quando in quando per creare un contatto efficiente con l’adattatore di ricarica. La qualità dell’assemblaggio è decisamente buona, non si sentono scricchiolii e non si osservano movimenti tra le parti. Non sono presenti disallineamenti ne luci tra gli assemblaggi cosicché lo sporco non ha in generale punti nei quali accumularsi. Al colpo d’occhio ed al tatto comunica robustezza e ricercatezza nei materiali.
Il cinturino in silicone è morbido e piacevole al tatto e le impunture in cotone gli conferiscono a mio avviso un look sportivo. Rispetto ai cinturini in silicone forniti con Ticwatch Pro o con altri smartwatch, quello del Pro 3 non emana cattivi odori né porta ad eccessiva sudorazione segno di un buon trattamento operato sui materiali ed è inoltre dotato di meccanismo di sgancio rapido per una facile rimozione. È genericamente compatibile con qualsiasi cinturino da 22mm così da potersi adattare facilmente ad ogni circostanza di stile.
Il Pro 3 è classificato IP 68, protetto quindi da polvere ed acqua ed adatto al nuoto in piscina. Personalmente non ho riscontrato alcun problema sotto il punto di vista di infiltrazioni di acqua o polveri sciacquando lo smartwatch sotto il rubinetto dell’acqua corrente dopo una giornata in spiaggia ma per usi diversi non posso esprimermi.
- Utilizzo -
Grazie alla piattaforma Snapdragon Wear 4100 ed al Gigabyte di RAM lo smartwatch Ticwatch Pro 3 è fluido e reattivo in ogni circostanza a differenza sia del suo predecessore Ticwatch Pro sia degli altri concorrenti equipaggiati con una piattaforma precedente. Le differenze sono macroscopiche e saltano subito all’occhio dell’utente che si sia trovato ad utilizzare altri smartwatch. I tempi di riattivazione dello schermo, di riconnessione allo smartphone, di adattamento della luminosità, di verifica del PIN, di attivazione del pagamento tramite NFC, di adattamento della luminosità e di avvio della dettatura non danno più alcun problema. Il Pro 3 fa sì che Wear OS possa esprimere al meglio le sue funzionalità regalando un’esperienza utente intuitiva, immediata e per nulla frustrante, decisamente al pari dei concorrenti più blasonati quali Samsung ed Apple. Il sistema è esente da ritardi di qualsiasi genere e sempre pronto per eseguire ogni richiesta reattività.
La piattaforma con il quale è equipaggiato è decisamente il secondo punto di forza di questo smartwatch considerando soprattutto che al momento i concorrenti con Wear OS e Snapdragon 4100 sono praticamente assenti. Ancora una volta, un punto che da solo varrebbe la scelta del Ticwatch Pro 3.
- Sensori -
Il Ticwatch Pro 3 è equipaggiato con un sensore di luce in grado di monitorare la frequenza cardiaca ed un accelerometro in grado di contare i passi il che gli dà la possibilità di monitorare l’attività fisica di chi lo indossa. Riguardo ai valori registrati da ambo i sensori, questi sono decisamente allineati con quelli di apparecchi dedicati quali pulsossimetro a dito e contapassi che utilizzano le stesse tecnologie. Il Pro 3 arriva corredato da applicazioni fornite direttamente da Mobvoi, casa produttrice di Ticwatch, che riconoscono il tipo di allenamento e forniscono statistiche ma non essendo uno sportivo non posso dare un’opinione sul loro funzionamento. È comunque possibile l’utilizzo di Google Fit che è presente su tutti gli smartwatch Wear OS e che si interfaccia con il proprio account Google tramite App dedicata sullo smartphone. Durante sessioni occasionali di corsa e di bicicletta i risultati valutati tramite Google Fit appaiono congruenti con quanto fatto segno quindi di una sensoristica di buon livello almeno per un uso non troppo spinto. Oltre all’App per il tracking degli allenamenti, sullo smartwatch sono presenti diverse applicazioni di Mobvoi per il controllo del sonno, della respirazione, del rumore e dei livelli di stress. Nessuna di queste applicazioni è stata mai utilizzata e personalmente ritengo che se interessati a qualcosa di buon livello per i propri allenamenti o per la propria salute sarebbe il caso di guardare ad altre soluzioni dedicate per ottenere risultati affidabili e non ad uno smartwatch.
- Antenne -
Ticwatch Pro 3 è equipaggiato con Bluetooth Low-Energy (BLE), Wi-Fi, GPS ed NFC.
Il BLE consente la connessione allo smartphone in maniera automatica quando si entra nel raggio d’azione di quest’ultimo e, grazie alle sue caratteristiche, fa si che il canale Bluetooth dello smartphone non sia impegnato. È quindi possibile connettersi all’auto o alle cuffie in Bluetooth pur rimanendo connessi allo smartwatch che continua ad espletare tutte le sue funzionalità. È anche possibile collegare il Pro 3 allo smartphone per utilizzarlo come dispositivo vivavoce. In questo caso però la connessione Bluetooth dello smartphone sarà impegnata e non sarà possibile collegare altri dispositivi. Tale funzionalità inoltre impatta notevolmente sulla batteria dello smartwatch (ed in misura minore su quella dello smartphone). La qualità dell’audio sia in ingresso che in uscita è buona. La voce è chiara ed il microfono è abbastanza sensibile, consentendo una comunicazione naturale a patto che il polso sia all’altezza del petto come ad esempio su una scrivania. Tuttavia, il volume sia in uscita che in ingresso è sufficiente solo in luoghi chiusi e non affollati a meno di non voler portare lo smartwatch vicino al viso quando si conversa emulando Michael Knight in Supercar.
Il GPS è molto preciso per essere equipaggiato su un dispositivo di così piccola taglia e consente di procedere alla navigazione a piedi tramite Google Maps in maniera precisa e affidabile utilizzando lo smartwatch come una cartina dotata di bussola. Questa funzionalità può rivelarsi molto utile quando ad esempio si è a passeggio in luoghi non conosciuti in quanto non è necessario ricorrere continuamente allo smartphone per orientarsi.
Il Wi-Fi ha una portata decisamente ampia sempre in relazione alle dimensioni dell’oggetto e si attesta mediamente intorno ai 20 metri coperti. La connessione Wi-Fi è principalmente utilizzata per continuare ad interagire con le notifiche quando non connessi al Bluetooth dello smartphone. Questo può avvenire di frequente sia in casa che in ufficio quando si lascia lo smartphone in un’altra stanza. Si potrà continuare quindi ad interagire con le notifiche a patto di essere connessi alla stessa rete Wi-Fi anche se in questa circostanza le chiamate in arrivo non vengono notificate se non come chiamate perse al termine degli squilli.
Grazie all’NFC è possibile effettuare pagamenti Contactless tramite l’App Google Pay. Per l’utilizzo di questa funzionalità è necessario impostare un PIN di blocco sullo smartwatch che viene richiesto ogni qual volta il Pro 3 viene nuovamente indossato dopo essere stato tolto. La rilevazione dello smartwatch al polso e non, nella mia esperienza, è sempre stata precisa e puntuale e non ha mai dato false rilevazioni anche con l’utilizzo di bracciali al polso o durante il lavaggio delle mani.
- Essential Mode -
Una menzione è meritata dalla modalità Essential. Questa è figlia dell’utilizzo del display FSTN. Tramite questa modalità è possibile infatti spengere completamente la parte smart del Pro 3 lasciando acceso solo il display FSTN e avendo a disposizione quindi un normale orologio digitale con contapassi e cardiofrequenzimetro. Questa modalità può essere impostata sia su richiesta sia se la batteria scende sotto un valore soglia impostabile. La funzionalità può tornare utile in diverse circostanze, magari quando si vuole staccare la spina per un weekend o quando si è a corto di batteria. In quel caso, un normale smartwatch andrebbe spento non avendo più nessuna utilità, il Pro 3 può invece trasformarsi in un normale orologio continuando a mostrare le informazioni sopra citate. Il Pro 3 in Essential Mode ha una durata stimata della batteria di 45 giorni. Il valore non è stato testato ma avendo dimenticato il caricabatterie partendo per le vacanze estive, il Pro 3 è stato lasciato in Essential Mode per quasi 10 giorni e la batteria è diminuita di circa l’8%.
- Conclusioni -
Il Ticwatch Pro 3 è uno smartwatch con Wear OS dal design ricercato e dall’ottima fattura che può essere utilizzato in diverse circostanze. Non sfigura davanti ai concorrenti più blasonati e dà modo a Wear OS di esprimersi al suo massimo mostrando elevate fluidità e reattività. Ticwatch Pro 3 rappresenta, a mio parere, una scelta obbligata se si è alla ricerca di uno smartwatch con Wear OS comportandosi esattamente come ci si attende da uno smartwatch top di gamma.
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