LA PIETRA FILOSOFALE: Quando anche l'odio più tetro e scellerato sembra inarrestabile, quando ormai la notte eterna sembra calata sul nostro mondo, una piccola fiamma di speranza si accende... e proprio a causa delle tenebre che la vorrebbero eclissare per sempre, divampa. L'innocenza di bambino di appena 1 anno di vita, Harry Potter, riesce a sconfiggere il mago oscuro più pericoloso di tutti i tempi: Lord Voldemort. Purtroppo, la notte in cui Colui Che Non Deve Essere Nominato cadde, i genitori del bambino sopravvissuto (con questo nome diverrà famoso ai più) perirono, vittime di quell'odio scellerato. Harry crebbe per 10 anni nel mondo non magico (babbano) degli unici parenti che gli rimanevano, i suoi zii, i Dursley, all'ombra del cugino Dudley, il piccolo "Didino piccino", un ragazzo obeso e assurdamente viziato. Voglio esprimere tutta la mia approvazione per un film che mi fa tornare bambino, o meglio, che mi fa desiderare di tornare ad essere bambino. Se posso direi un film "innocente", che a mio parere non ha nessuna pretesa di ordine morale. Vuole essere un divertimento e una delizia per gli occhi dei più piccini e non, una bella favola di fantasia, non di tecnologia. Ma è questo che molte persone non capiscono. Harry Potter è una bella fiaba, che ti trasporta in un mondo dove tutto è magico, dove puoi volare con l'immaginazione, e tutto questo senza niente togliere ad altre splendide storie. LA CAMERA DEI SEGRETI: Il maghetto non tradisce nemmeno alla prova più ardua di un fuoriclasse: ripetersi ad alti livelli,nella logica vincente del seguito. Stavolta, si assiste ad una evoluzione sorprendente alla voce "atmosfera",che si carica di mistero, sangue, leggenda, oltre che di funesta magia oscura.. Attentati nel cuore della scuola di Silente rievocano un omicidio risalente a cinquant'anni prima: Magonò e Mezzosangue sono avvertiti dell'apertura della Camera dei Segreti. Harry e i suoi amici si travestono da indagatori negli antefatti della scuola e travestono la pellicola in un prodotto eccellente a tinte gialle. L'adrenalina incalza come in un duello, e il risultato è sorprendente per un timido film da teenager. IL PRIGIONIERO DI AZKABAN: La MAGIA...tutto ciò che rende il mondo migliore e più sopportabile. Ritengo che la Rowling sia l'unica ad essere pienamente riuscita a comunicarne il più vero significato. Direi che sono rimasto affascinato dal suo modo semplice, lineare, ma al contempo fantastico e pieno di sfaccettature modo di scrivere sarebbe davvero troppo riduttivo. Credo che la sola esistenza di questa saga contribuisca a rendere il mondo migliore, in una certa misura. Cosa provo mentre guardo i film di Harry Potter? Innanzitutto incanto assoluto, come se venissi trasferito in un altro universo, forse la cosa più vicina al sogno e al mistero che si possa sperimentare essendo completamente lucidi eppure soggiogati dalla magia e anche questo terzo capitolo ne è la prova. IL CALICE DI FUOCO: Potter non è più quel piccolo bambino portato di fronte alla porta dei Dursley quattro anni fa. E' il campione di Hogwarts. Questo film rappresenta la svolta nella saga del piccolo maghetto, in quanto il ritorno del tanto atteso Lord Voldemort risulta un giro di boa, un ritorno sui passi precedenti...ed ha risvolti enigmatici. Il film risulta brillante, comico ed al contempo dark, a momenti addirittura "pauroso" come lo hanno definito in molti. Come molti affezionati del libro avranno notato, sono stati portati piccoli cambiamenti all'intreccio, ma nessuno di ampia rilevanza ai fini della comprensione, insomma, anche i più attenti accaniti nn dovrebbero arricciare il naso. L'ORDINE DELLA FENICE: Il quinto film è un prodotto sicuramente buono, soprattutto per quanto riguarda fluidità e mancanza di enormi buchi narrativi; purtroppo ciò che blocca questo film è proprio il libro su cui si basa: intanto la lunghezza spropositata del romanzo, con una eccessiva quantità di intrecci che nel film non potevano sicuramente essere rappresentati perfettamente; la mancanza nel libro di un filo logico ben preciso da seguire, soprattutto nella parte centrale, dove gli avvenimenti si accavallano uno sull'altro e si ha l'impressione che si metta in secondo piano fatti che, fino a poche pagine prima, erano importantissimi, effetto purtroppo presente anche nel film; infine va considerata la minor presenza di azione e momenti avvincenti nel quinto film rispetto ai precedenti, i quali riescono sempre a far piacere il film, in particolare agli amanti. IL PRINCIPE MEZZOSANGUE: Harry, Ron ed Hermione scoprono che Draco Malfoy sta tramando qualcosa con il proprietario di Magie Sinister. Draco è diventato ora un mangiamorte. Harry, arrivato a scuola, viene a sapere che l'insegnante di Pozioni non è più Severus Piton ma un certo Horace Lumacorno. Harry, non avendo ancora acquistato il libro di pozioni, ne prende in prestito uno usato nell'armadio dell'ufficio di Lumacorno. Il libro era appartenuto ad un misterioso Principe Mezzosangue che poi si scopre essere Severus Piton: sua madre, infatti, era una strega di cognome Prince (che in inglese significa Principe), il padre era invece un babbano. Durante l'anno scolastico, Harry scopre di avere una cotta per Ginny Weasley ed è infastidito ogni volta che la vede insieme a Dean Thomas. I DONI DELLA MORTE: Dopo la tragica conclusione dell'ultimo anno scolastico, gli alunni di Hogwarts si accingono a tornare a scuola. Ma questo non sarà un anno come gli altri per Harry, Ron e Hermione che si preparano a una pericolosissima missione: scoprire e distruggere il segreto dell'immortalità di Voldemort, gli Horcrux. Senza la guida dei loro insegnanti e senza la protezione del professor Silente i tre amici dovranno fare affidamento l'uno sull'altro, ma le Forze Oscure metteranno a repentaglio la loro amicizia! Nel frattempo il mondo dei maghi è diventato un posto pericoloso per tutti i nemici del Signore Oscuro: la guerra a lungo temuta è scoppiata e i Mangiamorte di Voldemort hanno preso il controllo del Ministero della Magia e assalito Hogwarts. Qui si riesce finalmente a creare un prodotto valido ed incisivo, facendo seriamente pensare che i suoi due precedenti lavori non siano stati frutto della sua mente. Il regista comprende stavolta, come non fatto in precedenza, di non poter assottigliare al minimo il filo narrativo e decide quindi di dividere l'episodio in due parti. I fan della serie avevano bisogno di un film, che più di tutti riuscisse a chiudere un ciclo vitale durato dieci anni. Abbiamo seguito la crescita di Harry attraverso un percorso che è passato dai libri ai film, e con questi due capitoli finalmente il fenomeno Harry Potter giunge ufficialmente al termine. Dieci anni che dovranno essere ricordati da un film lungo due ore e che deve incarnare per l'ultima volta lo spirito della serie. E ci riesce. Alla grande. Il regista prende tutto quello che ha costruito negli ultimi anni, caratterizzazione dei personaggi, ambientazioni, storia e li amalgama insieme in quello che più che un film è un tributo ai fan, sia per affinità della trama a quella del libro, sia per spettacolarità della pellicola.